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Pisa nel Ventennio. Un dipinto medievale riscoperto, improvvisamente assurto alla ribalta delle mostre internazionali. Un industriale ebreo di origine russa alle prese con autarchia e leggi razziali. Una vendita segreta, favorita da autorità locali e nazionali, in barba alla legislazione vigente. Sono questi gli ingredienti di una vicenda che intreccia le sorti di una croce dipinta, attribuita a Giunta Pisano, a quelle di un profumiere e della sua famiglia, oggetto delle persecuzioni antiebraiche. Sono anche le due facce di Giuseppe Bottai, estensore, assieme ad altri, dei terribili provvedimenti del 1938 e, un anno dopo, firmatario di una legge di tutela del patrimonio storico-artistico ancora oggi di straordinaria modernità.