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Viviamo in una fase storica profondamente segnata tanto dalla continua metamorfosi delle grandi costruzioni ideologiche che da inattesi mutamenti nella prassi politica. Entro la "camicia di forza" del globalismo, può avere ancora un senso parlare oggi di identità politica? In caso affermativo, quali sono le implicazioni pratiche di una tale consapevolezza teorica? Non rischia forse l'identità politica di andare incontro al medesimo destino tragico toccato in sorte all'identità personale, come si è visto accadere nello scorcio del secolo appena trascorso? Consapevoli delle molte difficoltà nel fornire una risposta esaustiva a questi problemi, in questo libro si vogliono offrire le chiavi interpretative per ripensare la nozione di identità politica in modo dialettico. A tal fine, può essere di estrema utilità ricondurre le domande sull'identità politica al nucleo dinamico e normativo della soggettività critica che agisce entro lo "spazio sociale della ragione". Occorre pertanto ripartire dal rapporto della persona con le nuove forme di "capitalismo flessibile" entro una realtà politica in crisi, che procede a sbalzi e impone all'individuo di adattarsi a ritmi di vita spesso insostenibili, incidendo pesantemente sul futuro di intere generazioni.