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Unica nel suo genere, la mistica speculativa, paradossale, simbolico-allegorica di Meister Eckhart è certamente complessa nell'espressione e nel movimento spirituale-riflessivo, ma tutto questo custodisce una abissale semplicità ontologica che ne costituisce la più salda verità di grande valenza anche proprio umanistica. Dante invece avvolge stabilmente nella bellezza dei versi, cui fa seguire una discussione in prosa, una sorta di processo di correzione e purificazione dell'idea corrente di nobiltà, per far crescere la nuova pianta, il nuovo gusto per la nobiltà vera. Quanti punti in comune e quante differenze di linguaggio e di movimenti di pensiero e di immagini. Lo studio di Simone Turco naviga coraggiosamente lungo questi impegnativi percorsi e riesce ad introdurre nuovamente l'uomo moderno a quella radice dell'essere dalla quale possono crescere nuovi rami e nuovi frutti.