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Delle numerose figure del mito greco solo poche sono riuscite a incarnare desideri, paure, pulsioni universali, valicando così i confini del mondo antico per tornare a vivere in forme sempre diverse nella cultura europea. Fra queste occupano una posizione di indubbio rilievo i fratelli-nemici Eteocle e Polinice. Il volume esplora il sistema dei personaggi nella Tebaide di Stazio, e ambisce a fare il punto sul ruolo culturale di quella che è stata l'ultima cristallizzazione d'epoca antica del mito dei Sette. Lo studio prende le mosse dalla riconsiderazione del dibattito critico sull'opera manieristica e a lungo svalutata di Stazio e cerca di definire analiticamente le peculiarità del modello staziano del personaggio a partire dal ruolo centrale che assumono nel poema le strutture speculari e polarizzate. Una sistematica analisi del testo mette in evidenza come la coesione interna del poema si fondi sull'uniformità della caratterizzazione dei suoi personaggi e sull'organizzazione simmetrica di temi, motivi e strutture narrative. La prospettiva interdisciplinare che il saggio propone permette così di riscoprire la complessità del sistema dei personaggi della Tebaide, rivalutando la funzione poetica dell'eroe staziano.