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"Il secolo pitagorico" e "Vita di don Gregorio Falce" (Rouen, 1644) si presenta come un sogno: quello dell'autore stesso, la cui anima si ritrova a compiere un viaggio iniziatico che, dopo varie trasmigrazioni nei corpi di diversi personaggi, lo condurrà alla saggezza che solo la Virtù può offrire. Ispirandosi al modello letterario delle metamorfosi lucianesche e dei sogni quevediani, Antonio Enríquez Gómez ci accompagna in un viaggio che si configura come una rassegna in versi dei difetti e dei vizi della Spagna dell'epoca attraverso impietosi ritratti di personaggi topici come l'arbitrista, il delatore, il ladro, il dottore, il gentiluomo, la dama. Una rassegna in mezzo alla quale si apre una lunga parentesi in prosa: la narrazione pseudo-autobiografica di don Gregorio Falce, un giovane inesperto degli usi e costumi della corte che, nel suo viaggio a Madrid, s'imbatterà negli imprevisti tipici di tanti romanzi picareschi.