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Gao Xingjian, una delle voci più alte dell'avanguardia artistica della Cina, rifugiato politico in Francia dal 1988, ha abbandonato spesso la sua lingua per potersi esprimere. I testi teatrali "Il sonnambulo", "Il mendicante di morte", e l'inedito "Ballata notturna", proposti in questo volume, sono un viaggio poetico nell'idioma che lo ha accolto. In essi la parola, attraversata e reinventata, svela il mondo facendo sfilare sonnambuli e nottambuli sospesi fra sogno e realtà. Il fragile equilibrio dei rapporti fra uomo e donna, sempre sottilmente conflittuali; l'incerta consistenza della felicità; la gratuità dell'arte nella società contemporanea sono i tanti fili che si intrecciano in un bisbiglìo di monologhi e dialoghi, scandagli gettati nell'animo umano, essenziali come i gesti di una danza orientale. Postfazione di Antonietta Sanna.