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Che rapporto esiste tra scienza e fede? È possibile una teologia "scientifica", che faccia propri gli strumenti della critica più avanzata senza rinnegare i dogmi su cui essa stessa si fonda? Come è possibile pensare, e praticare, la fede religiosa in un mondo secolarizzato e ateo? Il saggio indaga le risposte che ad esse tentò di offrire Franz Overbeck, figura volontariamente marginale del panorama teologico ottocentesco, grande amico di Nietzsche, con cui condivise la lotta contro il fariseismo della cultura guglielmina. Overbeck affermò la radicale opposizione tra religione e cultura nel mondo contemporaneo. Una irriducibilità sostenuta facendo giocare contro le sicurezze dell'epoca proprio una delle sue conquiste: la coscienza storica.