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Il 1 novembre 1331, papa Giovanni XXII, in Avignone, insegna che le anime sante non godono della visione di Dio fino al Giudizio Universale. E' scandalo. L'imperatore Ludovico dichiara eretico il Pontefice; il re e la facoltà teologica di Francia gli intimano di revocare; Ockham scrivere un veemente Tractatus contra Johannem. Mire politiche e intrighi di potere si intersecano nella disputa teologica. Ciononostante, Giovanni XXII mantiene la sua dottrina. Fino alla sera precedente della sua morte quando, dinanzi ai cardinali, pronuncia quella ritrattazione che rimane, per abilità dialettica e varietà di interpretazione, uno dei più sottili documenti della storia della Chiesa medievale.Il 29 gennaio 1336, papa Benedetto XII definisce dogmaticamente che le anime sante godono della visione di Dio subito dopo la separazione dal corpo. Giovanni XXII dunque un eretico? Veramente Benedetto XII ha inteso contraddire il suo predecessore e paterno amico? E se le anime godono già della beatitudine, a cosa giovano il corpo che dovrà risorgere, il numero completo degli eletti e il premio del Giorno del Giudizio?