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Il testo, in continuità con i più recenti orientamenti della letteratura in ambito psicoeducativo, tende a focalizzare l'attenzione degli operatori (pediatri, psicologi, educatori, animatori ecc.) verso alcune tipologie di interventi che consentono ai bambini ospedalizzati e alle loro famiglie di vivere la condizione di crisi evolutiva indotta dalla malattia e dall'ospedalizzazione come "sfida evolutiva". Si tratta, quindi, di "pensare" esperienze finalizzate al supporto del bambino e della famiglia, affinché questi possano gestire livelli di stress ottimali per rispondere ai compiti evolutivi posti dalla specifica "condizione pediatrica", che ogni storia di ospedalizzazione rappresenta. Bambini e famiglie vengono, così, messi nelle condizioni di ricercare nuove risorse e costruire, quindi, resilienza. Tali esperienze, proposte sotto forma di ricerca, possono essere identificate come interventi di prevenzione, che consentono lo sviluppo di coping, di adattamento creativo e di fattori di protezione. Questi esiti finiscono con il diventare lo scaffolding per sostenere bambini e famiglie nella gestione della propria condizione di rischio, nel tentativo di evitare un vero e proprio stato di fatigue all'interno del rapporto con la quotidianità.