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Essere eternamente giovani costituisce un miraggio che seduce da sempre, ma che oggi assume i contorni di una realtà ascrivibile a tutti sempre e comunque. La giovinezza infatti non viene più vissuta come età di transizione tra adolescenza e adultità, ma come ipotesi esistenziale sganciata dal divenire, oggetto del desiderio di cui è possibile impadronirsi anche se si è già raggiunta l'età adulta. Per catturare questa stagione della vita è sufficiente essere disposti a modificare il proprio corpo e il proprio viso, a interrompere trame relazionali consolidate, a reinventarsi nuovi ogni giorno. Il libro è un'esplorazione di questa nuova estetica dell'età adulta e della ricaduta che essa ha sull'universo di coloro che giovani lo sono davvero. Il processo ermeneutico parte da un'analisi del vissuto di una giovinezza perenne, percorre i sentieri dell'identità, della seduzione, dell'apparire e dell'essere; e questo avviene con l'ausilio di fiabe utilizzate come strumento per cogliere paradigmi di realtà. La ricerca prosegue con l'analisi dell'icona della giovinezza come immagine-simbolo creata dalla comunicazione globale e dal sistema della persuasione, e con l'ascolto di voci di giovani chiamati a esprimersi sul sé e sull'altro da sé. Questo cammino di conoscenza ha portato alla delineazione di un mondo popolato da giovani autentici e mistificati che sembrano accomunati dal rifiuto dell'adultità in quanto il dover essere impone di rimanere giovani per sempre.