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Perché lavoriamo? Qual è il significato del lavoro? Come deve essere organizzato il lavoro? Sono solo alcune delle domande che si pongono coloro che sono occupati in forme ormai varie e in contesti sempre meno omogenei, alle quali la comunità scientifica ha cercato e cerca di dare risposta. Queste conoscenze, esportate dal laboratorio al campo di applicazione, scontano una distanza in termini di condivisione di metodo oltre che di impostazione concettuale: le posizioni riduzionistiche spesso hanno prevalso sulla complessità lavorativa. Il taylorismo ha rappresentato e continua a rappresentare, nonostante qualche tentativo recente di riabilitazione, la più acuta prospettiva di repressione della soggettività dei lavoratori; la facile condivisione di quei principi costituisce uno dei più forti ostacoli al lavoro degli psicologi impegnati in un'azione che, quando è anche ricerca sul campo, diviene intervento efficace e costruzione scientifica. All'interno del volume - aggiornato e ampliato in questa nuova edizione - sono esposti i fondamenti di una disciplina che negli ultimi anni ha conosciuto una notevole espansione applicativa, sia per l'originalità dei suoi costrutti sia per il rigore metodologico perseguito. Studenti, professionisti, cultori della materia possono avvicinarsi a questa lettura o con l'intento di apprendere alcuni contenuti fondamentali della psicologia applicata al lavoro e all'organizzazione, o per approfondire alcune aree specifiche di ricerca.