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Nel 1751 i maggiori editori italiani del XVIII secolo, i Remondini di Bassano, definivano "da risma" quei libri a basso impegno finanziario destinati ad una larga diffusione e venduti in media a 12 lire ogni cinquecento fogli. Il Guerrin Meschino, il Fior di Virtù, i Conti fatti, la Dottrina cristiana sono solo alcuni titoli dei libretti d'uso comune che sono stati ristampati per più di due secoli su carta di scarsa qualità e smerciati a pochi soldi soprattutto tramite il commercio ambulante. Pur essendo diffusi in tutta la società di antico regime, spesso questi erano i soli prodotti a stampa che capitavano in mano ai ceti più popolari. La manifattura grossolana, le note tipografiche incomplete e le rozze xilografie caratterizzano questo tipo di materiale di poco conto destinato ad essere tramandato, prestato, letto fino all'usura. In alcuni casi, infatti, ne sopravvive solo una breve citazione a documentarne l'esistenza. A partire da un catalogo del 1729 finora sconosciuto, sono stati raccolti oltre seicento titoli di libri da risma pubblicizzati dai Remondini fino al momento della liquidazione della ditta. Ne sono state descritte le edizioni bassanesi ad oggi conservate con la localizzazione in Italia e fuori ed è stata fornita una nota sulla fortuna dell'opera. Il catalogo dei libri da risma testimonia libri e letture della quotidianità dal XVII al XIX secolo.