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Da Lucrezia romana e Lucrezia Borgia a Beatrice, dalle donne scrittrici del tardo Ottocento, nascoste nel loro nom de plume, alle muse di Montale, fino a Dacia Maraini i nomi delle donne affiorano lungo la linea incerta che separa la vita dalla letteratura, trasformando continuamente identità e funzioni. Più avanti, perdere il nome e riacquisirlo come nom de plume può divenire maschera sociale per accedere alla scrittura, emblema di un passaggio tardo ottocentesco in cui le donne, come Maria Antonietta Torriani/La Marchesa Colombi, si burlano degli uomini e preparano il loro riscatto.