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Il nuovo ordine mondiale preparato dai processi di globalizzazione trova terreno fertile nella liquidazione delle politiche nazionali, incapaci di raccogliere le sfide sociali, economiche e culturali di dinamiche apparentemente fuori controllo. Alla liquidazione della politica fa da contraltare una crescente apatia della società civile, che avendo sostituito al concetto di bene comune il concetto di benessere, non è in grado di trovare una "agorà", uno spazio pubblico di confronto e azione. Le reti dei movimenti sociali, pur nella loro disomogeneità e contraddizione rappresentano la base su cui ridefinire il concetto di bene comune, di diritti umani e sociali, la cui difesa deve essere transnazionale e sovranazionale, quindi globale.