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Il progresso tecnologico, quello che invade il nostro quotidiano, sembra un atto dovuto. Spremiamo il telecomando senza mai ricordare da dove veniamo: visioni collettive plurifamiliari di un ventun pollici grigio quando andava bene. Ma il progresso tecnologico ci ha cambiato la vita, le relazioni sociali, le abitudini, il lavoro, i bioritmi, persino i sentimenti e la psiche. In questo libro si parla degli italiani che telefonavano dal bar e di quelli che vorrebbero cellularizzare l'interno del lobo auricolare. La nostra storia in un motore, una valvola, un integrato. Per ricordare come eravamo, come siamo e perché. Un libro divertente, scritto per essere letto con piacere, e magari, poi, consultato per ricordare date e fatti.