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Il Governatore è colui che presiede la Galassia e i cento miliardi di stelle. Il suo dominio è immortale e distaccato, delle minuzie non si cura: dagli atomi agli astri, tutti seguono le sue leggi. Fino a quando, su uno dei molti pianeti, una strana specie di animali incomincia a progettare macchine per uscire dalla Terra dove vive e avvicinarsi alla Luna. Non è nell'ordine consueto: il Governatore e il suo Segretario si travestono da uomini e scendono a valutare meglio la situazione... Scritto alla fine degli anni Cinquanta, questo racconto inedito di Rinaldo De Benedetti coniuga le capacità narrative e divulgative dell'autore e conserva un valore filosofico immutato. La storia dell'incontro fra umano e divino diventa infatti un pretesto per indurre il lettore a riflettere sulla smania di onnipotenza dell'uomo, che crede di poter controllare la natura e il cosmo, e sulla sua effettiva debolezza rispetto alle forze in gioco. Un apologo che accenna alle grandi imprese spaziali dell'epoca e approfondisce le tematiche su cui da sempre l'uomo si arrovella (la vita e la morte, la materia e lo spirito), rivelandosi quanto mai attuale: il taglio metafisico nasconde in realtà un lucido realismo, come se, dall'alto della città celeste, la condizione umana apparisse più nitida, ridimensionata nella sua finitezza. Gli uomini, da lassù, non sono che bestioline irrequiete alla perenne ricerca di un modo per convivere pacificamente.