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A Firenze, un giorno del 1881, un certo Carlo Lorenzini acquista da un falegname un pupazzo di legno, Non tarda ad accorgersi che il burattino è alquanto singolare: parla, si lamenta, quasi pare che voglia farlo uscire di senno. Il Lorenzini si mette in cerca del falegname per restituirgli il pupazzo, ma Geppo, o Geppetto, non si trova più. Intanto altre questioni angustiano l'incauto gentiluomo: ha perso al gioco con due figuri bugiardi come gatti e furbi come volpi, e l'impresario teatrale cui si è rivolto, un omaccione dalla bocca come un forno, rifiuta di mettere in scena una sua vecchia commedia... Attingendo sapientemente a reali accadimenti della vita di Carlo Lorenzini detto Collodi, Guido Quarzo e Franco Bruna immaginano l'incontro dell'autore con i suoi personaggi e, come in un gioco di specchi, riflettono le vicende dell'uno in quelle degli altri. Ne nasce un acuto divertissement sul "dietro le quinte" di uno dei libri più popolari delia nostra letteratura, ricco di rimandi a episodi pinocchieschi e a fatti e personaggi dell'epoca in cui visse Collodi: non ultimo, il suo celebre conterraneo Pellegrino Artusi, che fa capolino qui e là nella storia di come si conobbero il burattino e il suo scrittore.