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"Di sicuro questa non è figlia di contadini" esclama il contadino Jacopo allorché gli viene affidata la trovatella Matilde Sofiri: e subito la delicatezza dell'aspetto e la sorte infelice di lei gli ispirano un sentimento che non ha mai provato nemmeno per i figli veri. Ma la bambina non resterà con lui a lungo: per sottrargliela viene ideato un tortuoso inganno, che dura un'estate e ha al suo centro l'interminabile esecuzione di un ritratto: e l'epilogo, lieto e doloroso insieme, sarà segnato dall'apparizione di una carrozza nera e oro da cui sporge, simile ad un artiglio, una mano guantata di donna.