Tab Article
Lasciando affiorare le nervature segrete che connettono personaggi, simboli e motivi talora assai distanti, Mathieu individua gli archetipi del mondo proteiforme di Goethe: le polarità di femminile e maschile, lontananza e vicinanza, sete d'infinito e limite terreno, tutte derivanti dagli opposti metafisici fondamentali di luce e oscurità. E all'oscurità appartiene un personaggio che compare tra i primi e scompare per ultimo: Mefistofele. Se i colori, cioè la realtà sensibile, si formano quando la luce colpisce l'oscurità interna dell'occhio, Mefistofele rappresenta dunque l'occhio, il fondo buio in virtù del quale si determinano le cose.