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È così che ho incominciato a inseguirti, Paolo. Quando navigavi nella mia pancia. Provavo a indovinare il tuo viso dagli abbozzi intravisti nell'ecografia. Come doveva essere quella creatura che già sembrava non voler stare ferma, ma che la sera si adagiava nella curva dei miei organi interni, ad adattarsi arrendevole, delicatissima, a quella nostra ritmica uguale - di uccellino in uno stormo. Questa è la storia di un ragazzo e di quello che ci ha insegnato anche nel pianto: l'amore, il coraggio, la dignità, la finezza vibrata nei suoi occhi.