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Tutti i personaggi della "Grande Distruzione" sono quantomeno moralmente discutibili, per non dire esecrabili a prescindere dalle gerarchie, - basti vedere il caso di Arysen, l'addetto alle pulizie con sogni di gloria, assorbito per primo dalla logica capitalista - e non riescono mai a costruire fra loro relazioni sincere, profonde e disinteressate. Quindi uno degli aspetti più fortemente drammatici messi in luce dal romanzo, è proprio quello che riguarda la distruzione dei legami sociali, parallelamente all'esibizione di intenzioni diametralmente opposte come la creazione di servizi che permetterebbero di annientare questa solitudine, o perfino di creare legami di amicizia profondi e duraturi, con evidenti scopi pubblicitari ovvero puramente commerciali. La logica del profitto sta alla base di questo sistema che la Powell analizza indirettamente, mettendo in risalto tutte le contraddizioni, la miseria umana, opponendo a esse un sarcasmo a volte cinico.