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L'Italia dal secondo dopoguerra ai primi anni settanta nei ricordi di un bambino e poi di un ragazzo che cresce in una famiglia di sinistra, ebrea e laica, colta e nevrotica. Una galleria di piccoli personaggi memorabili, raccontati con affettuosa ironia, sullo sfondo di un paese ricco di conflitti e speranze. Tra aneddoti e ombre delle cupe tragedie del Novecento, una microstoria capace di restituire il sapore di un'epoca. Con un'idea centrale: la vita è una rappresentazione teatrale imbevuta di trucchi, di maschere e di artifizi, d'imbrogli e di magie. Rapporti familiari, amori, sesso, valori, religione, impegno civile, studi, lavoro: ovunque si scoprono i marchingegni dell'esistenza, a volte sporchi, a volte salutari.