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Marcello Marchesi è stato uno dei più popolari autori di teatro e televisione, un mago della battuta, del gioco di parole, della massima delirante. Nel "Malloppo" l'umorista famoso, diventato signore di mezza età, fa i conti col suo passato. E il suo passato è fatto di parole, parole, parole combinate in tutti i modi possibili, parole e battute sue e parole e battute che lo hanno bombardato per tutta una vita come annunci pubblicitari, titoli di giornali, notizie, eventi, principi morali, proverbi e insulti. Nella sua mente queste parole si trasformano, si uniscono per dar vita a nuovi calembour. Marchesi si immagina come un vecchissimo manipolatore di parole che, nel suo letto di sofferenza, si svuota del "malloppo" che gli affolla la mente delirante, e lo riversa in un nastro magnetico immaginario. Ma tra le parole affiorano i ricordi, i fatti, si disegna la ricostruzione di un amore di mezza età, assillante, insostenibile, e brani di vicende infantili. Il monologo prende una forma narrativa. Il mago della battuta diventa a poco a poco scrittore. Un irresistibile monologo-fiume comico, patetico, dissennato, umano. Prefazione di Oreste del Buono. Postfazione di Guido Clericetti.