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Schiller scrisse nel 1793 una serie di lettere (andate perdute) al principe Friedrich Christian von Schleswig-Holstein-Augustenburg, il cui contenuto riguardava la riflessione filosofica e letteraria tedesca immediatamente successiva alla Rivoluzione francese. Due anni dopo le riscrisse e le pubblicò sulla propria rivista "Die Horen" con il titolo "L'educazione estetica dell'uomo", che oggi si può leggere come uno dei massimi capolavori dell'estetica di fine Settecento, al pari dell'altro grande saggio schilleriano "Sulla poesia ingenua e sentimentale" pubblicato nel medesimo anno (1795). Tali lettere profilano il disegno utopico di una rigenerazione dell'umanità, da determinare mediante un'"educazione" della sfera sentimentale tramite l'arte. I prodotti artistici sono "forme viventi" in cui la bellezza svela l'armoniosa realizzazione della libertà etica.