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Fin dalle sue prime prove, alla fine degli anni '60, la semiotica del testo si è caratterizzata per due opzioni teoriche e metodologiche molto precise: l'interesse per i fenomeni di contenuto e la ricerca di leggi generali di organizzazione del senso. La semiotica strutturalista prima e quella di scuola generativa dopo hanno così programmaticamente trascurato il piano dell'espressione dei testi, concentrando la propria attenzione quasi esclusivamente sui livelli profondi dell'organizzazione testuale. Lo studio del piano dell'espressione è stato delegato a stilistica, poetica e retorica che però ne hanno fatto oggetto di tipologie o di analisi estremamente approfondite ma di scarsa portata generale. Quello che questo libro auspica è un dialogo fra semiotica del testo e retorica, nella convinzione che la consistenza retorica di un testo non sia solo materia di superficie (testuale) e fatto di stile ma questione di coesione, strutturazione, tenuta testuale. La lezione di Roland Barthes, di Gérard Genette, di Umberto Eco è stata da questo punto di vista illuminante e promettente. Si tratta solo, forse, di svilupparne le premesse.