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Amici dispersi, donne amate, desiderate, possedute, dileguate, si riaffacciano alle soglie dei sessanta, dopo una vita di stanchi successi, di delusioni e di angosce, come figure ossessive di un passato incompiuto, inespresso, lancinante. È l'ultimo tentativo di spezzare l'assedio di una solitudine raggiunta patologicamente attraverso una progressiva volontà di autodistruzione. Walter Castana, scrittore, docente universitario, intellettuale politicamente impegnato, sa che è giunto il momento di chiudere; non è più tempo di amori illusori, e neppure di passioni che possano restituire un senso alla vita travolta da un male senza nome, sfuggente, insidioso, che lo strappa inesorabilmente da sé prima ancora che dagli altri.