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Il grande pubblico lo conosce soprattutto per "La lettera scarlatta", ma lo statunitense Nathaniel Hawthorne fu anche autore di numerosi racconti, e per questo amato da Eugenio Montale ed Elio Vittorini. Ed è proprio il primo a curare questa raccolta di racconti, pubblicata per la prima volta nel 1947. Descrivendo i rapporti tra l'individuo e la comunità in cui vive, lo scrittore americano smaschera quelle scelte e quei comportamenti alienati, a volte schizofrenici, che derivano dalla profonda crisi di identità dell'uomo moderno.