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"'Diario europeo' nasce dall'esperienza che Moravia ebbe nel 1984 al parlamento europeo, ed è un resoconto puntuale e scrupoloso del difficile e intenso rapporto dello scrittore con la politica. Scriverà: "La bomba atomica non è un incidente di percorso della nostra civiltà, ma ne fa parte integrante, e c'era già anche quando non c'era ancora: come in una pianta c'è già il frutto che a suo tempo ne nascerà." E ancora: "La storia ha molte caratteristiche; mi limiterò a metterne in luce soprattutto due: assolve ed è lenta. La storia è più vicina alla natura di quanto si possa immaginare." Anche la letteratura ha molta parte nel 'Diario europeo' e non solo per le frequenti citazioni di narratori italiani e stranieri, ma perché Moravia non dimentica mai che soltanto il suo essere scrittore lo porta a cogliere della vita il senso necessario. E dice con serenità una verità dolorosa: "Per il vecchio l'avvenire è una breve, visibilissima spiaggia oltre la quale non si vede nulla perché ciò che potrebbe esservi da sempre non vuole mostrarsi, si nasconde." (dalla prefazione di Enzo Siciliano)