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"Mentre scrivevo l'"Antologia" ero ossessionato dai nomi e dalle storie: avevo sturato una bottiglia piena di anime. Vedevo la pietà e la dolcezza, i sarcasmi e le passioni, la splendente miseria che trabocca da noi fino alla fine. Purtroppo, l'opera scavalcò il mio volere e mi procurò l'inimicizia di alcuni vivi, che videro svelati certi loro segretucci nei ritrattini caustici di alcuni morti. Si sa, i morti possono svelare tutto. I vivi, non ancora. I vivi hanno segreti e pudicizia. I morti sono privi di vergogna. Sono nudi e sinceri. Forse sono tornati innocenti".