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All'alba, dal terrazzino di una camera d'albergo, un uomo scruta la collina in cerca di un gruppo di case, il paese in cui è nato. Presenze invisibili lo assediano e lo spingono in un viaggio a ritroso nel tempo. Ed eccolo bambino nel povero borgo ligure di Mollicciara, nei giorni sereni del gioco, fino allo scoppio della guerra "voluta dal ducione di Forlì". In casa, l'esultazione del padre d'incrollabile fede fascista che si scontra con l'antico orrore per la violenza, saldo nel sangue della madre in parte ebreo. Il baratro di silenzio che si spalanca tra i due genitori dopo l'8 settembre. E poi il trauma originario - il padre massacrato in quella strisciante guerra civile seguita alla Liberazione - che segna per sempre l'autore.