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Da sempre al centro di polemiche e controversie, la questione dell'attendibilità storica delle Sacre Scritture si è riaccesa alla luce delle scoperte archeologiche avvenute nei luoghi sacri. Nel volume, due dei maggiori archeologi biblici illustrano al pubblico non specialista i risultati di decenni di scavi in Israele e in Egitto, in Libano e in Siria, e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Scopriamo così che non ci sono prove storiche sufficienti della fuga dall'Egitto né della conquista di Canaan, che la nascita del monoteismo non può essere fatta risalire all'epoca di Abramo, che i primi libri della Bibbia furono redatti solo centinaia di anni dopo gli eventi narrati. Un viaggio affascinante nel mondo dell'antico Israele, che cambia in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma che ci aiuta anche a capire perché la forza del suo messaggio vada ben oltre le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere.