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Il volume ricostruisce la traiettoria del Partito comunista tunisino (PcT) dall'indipendenza nel 1956 al rinnovamento avvenuto nel 1993 con la formazione di Ettajdid ("rinnovamento"). Negli anni esaltanti della liberazione nazionale, i militanti parteciparono animatamente al dibattito politico ritagliandosi un ruolo di avanguardia. Voce dell'opposizione anche durante la clandestinità (1963-81), il PCT ha aderito al marxismo-leninismo con duttilità ed equilibrio optando per una via democratica e nazionale al socialismo. Nei primi anni Ottanta, la questione religiosa è rimbalzata all'apice della sua agenda, facendolo schierare per un islam riformista capace di coniugare patrimonio culturale e progresso. Lo spirito patriottico è coesistito con una vocazione e una prassi internazionalista. Nel circuito dominato dall'Unione Sovietica, il PCT Si è inserito attivamente nello spazio mediterraneo, intessendo legami di solidarietà, cooperazione e filiazione intellettuale con i militanti arabi, francesi e italiani. Rivoluzionari responsabili è una storia di impegno intellettuale e politico che coglie nel lavorio quotidiano e pervicace di un partito di minoranza l'incedere accidentato della democrazia.