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Che cos'è la politica linguistica? Esiste o è esistita una politica linguistica in Italia? Oltre al poco efficace esempio di dirigismo linguistico praticato dal regime fascista, si possono rintracciare da parte delle istituzioni italiane precisi provvedimenti indirizzati a modificare l'equilibrio linguistico del paese? Il volume risponde a queste domande partendo da una prospettiva storico-linguistica ed esaminando i fattori e gli interventi che più hanno contribuito a definire l'assetto dell'italiano e a ridisegnarne gli equilibri all'interno del repertorio linguistico a disposizione della comunità nazionale. Il percorso inizia con il momento cruciale dell'Unità, quando la lingua viene interpretata come fattore fondante dell'identità nazionale, e si conclude con i nostri giorni, quando politiche internazionali e fenomeni di portata globale costringono anche gli utenti comuni a ripensare i rapporti tra le lingue gettando uno sguardo all'esterno dei confini. Una cronologia degli interventi più significativi consente al lettore di ricostruire il quadro delineatosi nel corso di oltre un secolo e mezzo, mentre i capitoli tematici lo conducono attraverso i settori che sono stati interessati da una qualche forma, anche implicita, di politica linguistica.