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Nell'Olanda del Seicento il mal d'amore, o melanconia amorosa, si diffuse come un'epidemia. Lo testimoniano decine di dipinti che ripropongono in maniera quasi seriale il motivo della visita del dottore alle malate d'amore, con poche ma significative varianti. Nel ripercorrere la storia di questa malattia, il volume indaga la funzione svolta dalle immagini e dalla fantasia nella sua genesi e nelle sue terapie, esamina alcuni dipinti di grande fascino, finora poco trattati in modo sistematico nella letteratura scientifica italiana, e rende omaggio al neurologo francese Henry Meige, che nel 1899 pubblicò sulla "Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière" un testo acutissimo sulle manifestazioni del mal d'amore per interposta pittura. Oggi il mal d'amore, a dispetto del suo appellativo démodé, è oggetto di nuovi studi e nuove proposte terapeutiche. Il libro, spaziando tra medicina e poesia, tragedia e commedia, serietà e umorismo, ci invita a un viaggio sorprendente nell'iconografia di questo topos culturale, ipotizzando varianti eterodosse del metodo warburghiano o armoniose riconciliazioni tra le scuole interpretative dell'arte olandese.