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Senofonte è lo scrittore greco che Machiavelli cita più spesso, e la "Ciropedia" - il racconto della giovinezza del fondatore dell'impero persiano Ciro il Grande - è l'unica opera antica esplicitamente nominata nel Principe. Non stupisce perciò che le somiglianze e le differenze tra i due autori siano state oggetto di oltre mezzo millennio di discussioni fra gli studiosi, che hanno visto in Senofonte ora un precursore delle turpi massime del Principe, ora un antidoto al veleno del machiavellismo. Il volume ritorna dunque su un problema antico, ma cerca di risolverlo in modo innovativo, trattando Machiavelli, prima che come uno scrittore, come un lettore, e interrogandosi su come la forma in cui egli lesse Senofonte abbia influito sui contenuti delle sue opere, prima fra tutte "Il Principe", e sulla loro ricezione. Entrando nello scrittoio di Machiavelli, si scoprono particolari sorprendenti sulla sua biografia, il suo pensiero e la sua fortuna e lo si può osservare non solo nelle vesti di lettore geniale, ma anche nei suoi rapporti quotidiani con stampatori, amici e protettori. Il confronto ravvicinato fra testi e contesti diviene in tal modo un ingrediente essenziale per conoscere meglio il più influente pensatore politico della prima età moderna.