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Della filosofia analitica, una delle tradizioni filosofiche più diffuse nel mondo occidentale, il volume ricostruisce la storia complessiva, dalle origini più remote fino ai giorni nostri. Il racconto inizia con un prologo, in cui vengono presentati alcuni episodi significativi della "preistoria" della filosofia analitica: episodi accaduti nel corso dell'Ottocento quando, a partire dal confronto con l'eredità di Leibniz e sotto il segno di una parziale presa di distanza da Kant, una logica matematica e non psicologica prese corpo e si sviluppò, seguendo un itinerario non lineare che ebbe le sue tappe principali nell'impero austriaco, in Germania e in Gran Bretagna. Da queste vicende ottocentesche della logica è nata la filosofia analitica, la cui storia vera e propria - iniziata in Europa, estesasi negli Stati Uniti d'America e, più di recente, diventata globale - in questo volume viene suddivisa e raccontata in tre fasi principali: una fase delle origini, rivoluzionaria, pionieristica e ottimistica (1899-1936); una fase di maggiore scetticismo ma anche di normalizzazione, intesa come il processo di "fissazione" di un paradigma scientifico (1936-1973); e una fase caratterizzata dall'adesione a un "canone" largamente condiviso, e dalla tendenza allo specialismo e alla frammentazione (1973-2014).