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L'Italia delle cento città merita un disegno della propria esperienza linguistica fondato sulla prospettiva urbana, nel solco di una storiografia consapevole dell'antico e perdurante policentrismo nazionale. Proprio nelle città, più che nelle regioni, tale realtà multiforme trova i suoi maggiori punti di gravitazione, i più vivaci agenti dinamici, l'inesauribile fucina delle vecchie e nuove identità. Tratteggiando le vicende di sette grandi poli urbani - Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo -, il libro intende valorizzare il ruolo svolto dalle città nella storia linguistica italiana.