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La celebrazione della storia risorgimentale a Torino viene ricostruita sul lungo periodo, facendo emergere le motivazioni che mossero i suoi diversi attori, a partire dagli uomini del re, impegnati nel sottolineare la lunga continuità della storia sabauda; dal ruolo degli artisti, primi narratori per le masse; dalla visione elitaria dei discendenti dei principali protagonisti; dall'ottica municipalistica degli animatori del museo civico, fino all'affermarsi, con la mostra storica del 1884, di una concezione nazionale e popolare, democratica e quarantottesca del processo di unificazione nazionale. La mostra torinese fu un evento fondamentale, che da un lato portò alla nascita dei musei di storia risorgimentale in altre città italiane, dall'altro pose le premesse per l'apertura, dopo un processo non privo di tensioni, alla Mole Antonelliana, nel 1908, del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che segnò pure il definitivo affermarsi, anche in Italia, del museo di storia, divenuto parte integrante della cultura contemporanea.