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Dalla vertigine dialettica del trattato "Su ciò che non è" alle provocatorie orazioni incentrate sulle figure mitiche di Elena e Palamede, il filosofo e retore Gorgia trasforma la potenza persuasiva del linguaggio in una vera e propria azione terapeutica: l'anima va curata con la pratica dell'armonia, con uno stile rigorosamente strutturato e, insieme, smascherando false verità e vuote ontologie. La parola, perduta l'unicità definitoria e la corrispondenza all'essenza delle cose, non può che rinunciare alla propria pretesa veritativa. In questo vuoto si inserisce l'azione del logos retorico, creatore di un nuovo gioco linguistico, un nuovo "sapiente inganno" di cui anche chi ascolta può entrare a far parte. Il volume raccoglie tutti i frammenti del sofista Gorgia di Leontini e le testimonianze sulla sua vita e sulla sua opera, centrale per la storia del pensiero occidentale nel passaggio dalla riflessione eleatica e atomistica alla tradizione platonico-aristotelica.