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Il volume propone l'intreccio analitico tra le strutture del mondo urbano materiale e i processi di vita associata che vengono agiti in un territorio. Oltre al suo portato squisitamente urbanistico, ogni territorio possiede una propria "ecologia sociale" dominata dalle azioni e dai prodotti (materiali o immateriali) degli attori sociali che vivono in comunità. Pur utilizzando apporti classici allo studio dei fenomeni urbani (da Benjamin a Jacobs) i temi e le ricerche affrontati nel testo vanno oltre la pianificazione territoriale 'stricto sensu' e mettono a fuoco meccanismi sociali visibili e invisibili che si riproducono in un costante rapporto "ecosostenibile" con gli elementi fisici e naturali di uno spazio territoriale. Nella prima parte del libro (Di terra) viene proposto il modello della "città direzionale". La ricerca sul Centro direzionale di Napoli mette in luce fenomeni di rifunzionalizzazione spontanea della città direzionale da parte di alcune categorie sociali come gli immigrati e gli omosessuali. Nella seconda (Di vento) si dà invece conto dell'impatto delle energie rinnovabili attraverso una ricerca sul parco eolico dell'Alta Irpinia che sgonfia il mito dell'effetto Nimby e restituisce un rapporto della popolazione con la tecnologia sostenibile reso più morbido dall'uso "ecoenergetico" del territorio.