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Nonostante il prolungato successo degli insediamenti urbani come attrattori di persone e produttori di ricchezza, l'impressione comune è che qualcosa si sia incrinato nel loro funzionamento. Due appaiono gli elementi cruciali per mantenere - e, sperabilmente, esaltare - i vantaggi di quelle dense concentrazioni di individui e attività che sono le nostre città: da un lato, istituzioni pubbliche locali più affidabili e selettive, che si concentrino solo sui problemi realmente fondamentali della convivenza urbana, garantendo, anzitutto, una regolazione semplice, imparziale e stabile, e abbandonando, al contempo, eccessi di interventismo, burocratismo e discrezionalità; dall'altro, cittadini che usino più attivamente e creativamente le loro libertà ma con maggiore onestà. Il libro affronta entrambe le questioni proponendo di mettere al centro di un indispensabile rinnovamento istituzionale e di un'auspicabile rinascita civica un ideale forte di "responsabilità" (pubblica e privata) che implica un'inedita alleanza tra una particolare etica delle regole e una particolare etica delle virtù. La prospettiva è di individuare le condizioni per una città che garantisca, contemporaneamente, giustizia, sussidiarietà e prosperità.