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L'autore ricostruisce specificità e molteplicità della residenza a Napoli tra Quattro e Cinquecento, incrociando analisi delle fonti, lettura del manufatto e analisi della stratificazione. La prima parte del volume, relativa ad aspetti e problemi generali del tema, muove dall'analisi dello stato dell'arte (studi e fortuna critica) dell'architettura napoletana del Quattrocento. Entra poi nel merito del problema della periodizzazione dell'architettura civile, distinguendo per la prima volta le varie fasi. La seconda parte analizza il palazzo quattrocentesco, nell'addensarsi di segni e strutture, come coagulo dei rapporti tra la famiglia proprietaria, la città e il relativo seggio di riferimento: il palazzo è così parte di quei "sistemi di residenze", polarizzate per il fenomeno di progressiva "magnetizzazione territoriale" della famiglia nei suoi diversi rami. Spazio consistente è quindi dedicato alla ricaduta dell'architettura nelle trasformazioni urbane, soprattutto dove la residenza incide nello specifico del progetto urbano e dell'assetto delle nuove fortificazioni. La terza parte, partendo dall'analisi di tipi e forme dell'architettura civile del Cinquecento, esamina episodi caratterizzanti il rinnovamento del linguaggio architettonico e della struttura urbana, con significativi riflessi anche nella cultura progettuale.