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Il libro presenta per la prima volta in Italia una ricostruzione organica e completa del pensiero di Ernest André Gellner (1925-1995), uno dei più importanti filosofi degli ultimi decenni del Novecento. Gellner a tredici anni abbandonò il paese in cui era cresciuto, la Cecoslovacchia, per emigrare con la sua famiglia in Inghilterra. Professore di Filosofia alla London School of Economics di Londra e di Antropologia presso l'Università di Cambridge, influenzato da Karl Popper e Raymond Aron, Gellner dedicò i suoi studi al razionalismo cartesiano, all'empirismo inglese, alla filosofia illuminista di Hume e Kant, a maestri del pensiero sociologico come Durkheim e Weber, e all'antropologia di Malinowski. Appassionato difensore della modernità, della razionalità filosofica e scientifica, della democrazia liberale e della società industriale, Gellner combinava un grande rigore analitico e un irriverente anticonformismo. Con il suo stile elegante, lucido, spiritoso e brillante, Gellner ha anche fornito importanti contributi sul nazionalismo, l'Islam, il metodo delle scienze sociali. E ha polemizzato aspramente contro la filosofia di Wittgenstein, il marxismo, la psicanalisi freudiana, il relativismo dei pensatori postmoderni.