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L'economia dei flussi di cassa è il Leitmotiv di questi anni, e il denaro condiziona i comportamenti individuali e collettivi. Economie tradizionalmente solide entrano in crisi se non riscuotono la fiducia dei mercati, e le famiglie, come le imprese, difficilmente riescono a programmare il proprio futuro senza le risorse finanziarie occorrenti per le proprie attività. Nel complesso periodo che stiamo vivendo, è opinione diffusa che l'uscita dalla crisi economica derivi da cambiamenti epocali nell'organizzazione dei sistemi produttivi e finanziari nonché negli stili di vita, rivisitando il significato stesso di sviluppo economico. In tale contesto la marginalità finanziaria, intesa come vantaggio derivante da soggetti, attività e realtà economiche apparentemente trascurabili, diviene elemento positivo per lo sviluppo, non contrapposto alla globalizzazione, semmai ancora più interconnesso all'economia reale. Il volume presenta alcuni case studies con riferimento a tre diverse unità di analisi: il singolo individuo nell'ambito della microfinanza; la piccola e media impresa italiana e il suo specifico merito creditizio; i sistemi economici nel loro complesso, con particolare riferimento all'Unione Europea. Il filo conduttore è quel rapporto tra marginalità e sviluppo per il quale le attività finanziarie non devono mai trascurare né il loro legame con le attività reali, né un complessivo progetto di benessere ancorato alle dimensioni territoriali delle realtà economiche.