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Il volume delinea la storia archeologica della Campania dall'età del Ferro fino alla conquista di Roma (IX-IV sec. a.C). È la storia di uno dei territori più felici dell'Italia antica, conteso per le sue risorse da molti popoli: una terra dalle fertili pianure agricole, affacciata sul mare, snodo obbligato di una rotta che unisce la Magna Grecia all'Etruria. È una frontiera dove si spingono i Greci e gli Etruschi, dove gli indigeni sanno resistere e, infine, conseguono una supremazia fondata sulla rivendicazione dell'autocoscienza etnica. È la regione dove si sviluppa un mondo "meticcio" attraverso l'intreccio di culture e lingue diverse: un mondo complesso, dominato da aristocrazie legate da interessi comuni al di là della loro origine, destinato a esaurirsi sotto la spinta egemonica di Roma. Correda il testo un ricco apparato iconografico on line.