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"Chi di loro è il mercante? e chi l'ebreo?" chiede Porzia nella scena che apre il processo nel Mercante di Venezia. È una domanda che lascia trasparire un'evidente asimmetria nella designazione identitaria dei due personaggi. Difatti, laddove il primo è indicato tramite il suo stato sociale (il "mercante"), il secondo è individuato attraverso la sua appartenenza religiosa (l'ebreo"). Si tratta, evidentemente, di un'asimmetria sintomatica, al di sotto della quale si celano ben precisi orizzonti ideologici e percorsi di senso. A ben vedere, sono proprio tali orizzonti ideologici e tali percorsi di senso a "muovere" l'intreccio. A partire da tale semplice rilievo, e avvalendosi di opportune contestualizzazioni storiche, il volume esplora il rapporto tra personaggi, intrecci e generi del teatro shakespeariano, mettendone al contempo in luce il particolare statuto comunicativo.