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Se la somministrazione di lavoro attraverso le agenzie interinali (oggi denominate semplicemente "agenzie per il lavoro") offre a molti una concreta possibilità di inserimento lavorativo, è altrettanto vero che il ventaglio di criticità che essa presenta è un dato di fatto, da contrastare con nuovi diritti di welfare. Quando poi le protagoniste sono donne, spesso non più giovani e madri di famiglia, alla precarietà oggettiva, declinabile pur sempre come flessibilità, si aggiungono le classiche discriminazioni che ancora pesano sulla qualità dell'occupazione femminile. Dall'analisi esce un quadro quanto mai articolato che non vuole penalizzare il mondo dell'interinale ma restituirgli, per quanto possibile, quella funzione di "stabilità" nella varietà e diversità del lavoro che riconduca a codice etico la tutela sindacale, il rispetto del contratto, la garanzia della dignità femminile. Cogliendo gli aspetti dinamici e processuali di questa forma occupazionale flessibile, si sono approfondite non solo le caratteristiche delle missioni, ma si è cercato soprattutto di ricostruire in modo equilibrato le esperienze di lavoro attivate dalle donne in somministrazione.