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Le vicende politiche della Palestina occupano da decenni la scena mediatica mondiale. L'immagine dominante dei palestinesi è inevitabilmente legata all'irrisolto conflitto con leader, vittime, militanti, guerriglieri laici o islamisti e, da qualche tempo, è sempre più presente l'ambigua figura del martire-attentatore. Ma questo libro vuole raccontare una storia diversa. Si propone, infatti, di presentare la storia che gli intellettuali palestinesi hanno dato del loro paese, attraverso le loro esperienze personali e, soprattutto, attraverso le loro opere. Non si tratta tanto di "letteratura della resistenza", quanto piuttosto di "letteratura come resistenza": alla violenza del nemico, ma anche ai poteri interni e ai dogmatismi legati alla "causa", alla cancellazione della memoria, alle censure e alle forme di oppressione esercitate in seno alla società palestinese da leader politici, strutture patriarcali e strumentalizzazioni ideologiche e religiose.