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Nelle "Rane" di Aristofane (405 a.C.) Dioniso, dio del teatro, affermava di aver letto e apprezzato l'"Andromeda", una tragedia euripidea. I libri circolavano già all'epoca e si vendevano. Ma quale e quanta era la diffusione? Gli scrittori avevano biblioteche personali? Secondo quali modalità si conservavano i testi letterari e scientifici? A queste domande cerca di rispondere, anche solo per via indiziaria, il volume. A partire dalla "biblioteca orale" dei primordi il tentativo è quello di ricostruire piccole sezioni di biblioteche reali o virtuali attraverso l'analisi dei testi di scrittori e poeti a partire da Aristofane fino a Virgilio, Luciano, Aulo Gellio.