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L'esperienza democratica italiana è caratterizzata da due transizioni che danno luogo a due diverse fasi. La prima transizione porta l'Italia fuori dal fascismo e ha come esito l'adozione della Costituzione del 1948 e il consolidamento della Prima RepubbLica. La seconda inizia nel 1993 con le riforme elettorali e con l'impatto delle inchieste di Mani pulite sui sistema partitico e sulla vecchia classe dirigente: ne scaturiscono il collasso di un assetto politico che aveva retto per oltre quarant'anni e l'avvio della Seconda Repubblica. Il volume intende fornire un'interpretazione complessiva dell'evoluzione del nostro sistema politico, cercando di individuare i nessi causali che legano le due transizioni. Inoltre si sofferma sulla seconda transizione, che presenta due peculiarità rispetto a quelle solitamente studiate dalla politica comparata. La prima è che essa non porta da un regime a un altro regime (come fu la transizione daL fascismo alla democrazia), ma da un tipo di democrazia a un altro tipo di democrazia. La seconda è che si presenta ancora incompleta, non avendo visto la realizzazione di una riforma costituzionaLe capace di affrontare le questioni cruciali dei poteri del primo ministro e del bicameralismo. E questo suggerisce alcune considerazioni sulle prospettive evolutive del sistema politico italiano.